Per il progetto ACCEASY – easy to read, easy to access – incontrati di nuovo a Limassol, Cipro, dopo il workshop di Foligno, in Italia.
Lunedì 4 Ottobre siamo partite alla volta dell’isola mediterranea, dove ci ha accolto la Cyprus Autism Association a coordinare i lavori per condividere metodologie, strumenti e esperienze messi in atto per consentire l’accessibilità fisica e cognitiva al patrimonio culturale per una reale partecipazione qualitativa da parte di ciascuno.
Questo è stato infatti un tema trainante sin dal primo intervento della giornata trascorsa all’interno del Pefkos City Hotel, dove abbiamo avuto modo di fare un excursus tra tutte le organizzazioni che a livello mondiale si occupano di tutelare il patrimonio culturale presente nel mondo, che unisce culture e popoli e garantisce la crescita di ogni persona e lo sviluppo di ciascun luogo.
In questo framework abbiamo potuto mettere in evidenza la gestione della comunicazione di questo importante messaggio, analizzando alcune delle campagne d’informazione e delle esperienze ad esse correlate.
Tutto ciò ha aperto una riflessione sui diversi tipi di patrimonio culturale tangibile (statue, quadri, monumenti, fontane, chiese, edifici…. ) e non tangibile (cibo, tradizioni, eventi, canti, danze…) e su come renderli accessibili alle persone con disabilità cognitiva.
A tal riguardo, è stata presentata una disamina, frutto di una ricerca universitaria, sulla situazione attuale a Cipro.
La nostra attenzione si è quindi rivolta, attraverso diversi cases study, alla valutazione dei rischi e le eventuali soluzioni da adottare nei siti culturali per consentirne l’accesso in modo sicuro e interessante.
In seguito, come esempio di patrimonio culturale non tangibile, abbiamo trattato la specificità del teatro, che può qualificarsi come una reale modalità di approccio inclusivo.
L’esperienza che abbiamo condiviso ci ha consentito di mettere a fuoco alcuni degli strumenti e dei criteri regolativi che possono rendere equamente accessibile l’arte teatrale anche in presenza di disabilità cognitiva, ed anzi esplorarne le attitudini e migliorarne la performance per una significativa partecipazione di tutti.
La giornata successiva siamo scese quindi in campo per poter visitare, insieme ai ragazzi del centro diurno di Paphos, alcuni dei siti culturali più importanti di Cipro: Aphrodite’s Rock e il sito archeologico di Amathus.
Ci hanno colpito molto, accanto alla bellezza e alla cura dei luoghi, le proposte presenti nel sito di Amathus, dove dei modelli tattili del teatro e dei mosaici (ne sono presenti almeno due ben integri!) ci hanno permesso di poter immaginare l’antica città e la villa di cui ancora oggi è vi sono le fondamenta della struttura, le cui spiegazioni all’interno del percorso erano anche in lingua braille e sempre con dei caratteri in rilievo.
Il terzo e ultimo giorno del nostro workshop ci ha portato ad un’ulteriore esperienza in loco per poter approfondire il tema dell’eredità intangibile della cultura attraverso la visita del Monastero del Crocefisso all’interno del villaggio di Omodos e, successivamente, della realtà peculiare del villaggio di Phini.
Il primo dei siti si qualificava, oltre che come noto riferimento del del turismo religioso anche come uno dei luoghi di degustazione della produzione vitivinicola dell’Isola; il secondo, immerso nella montagna, era caratterizzato da attività economiche gestite direttamente dalle famiglie che lo abitano.
Di queste abbiamo avuto un assaggio diretto, vedendo con i nostri occhi e testando con mano la partecipazione di ogni componente familiare alle attività di produzione e vendita, e qui abbiamo anche potuto prendere parte ad un piccolo laboratorio di ceramica tradizionale, dove emblema dei manufatti è uno dei simboli più noti di Cipro, un uccellino dal canto vivace.